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IL RISCATTO DI VITTORIO: DA UN MUCCHIO DI OSSA
ALLE SEMBIANZE DI UN CANE

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13/4/15

Dopo 50 giorni di cure, Vittorio, giovane randagio ritrovato esanime dai volontari OIPA, sta riconquistando a poco a poco la sua vitalità. La terapia che sta seguendo per abbassare i valori della leishmania è quasi giunta al termine del secondo ciclo e, a breve, saranno effettuate ulteriori analisi del sangue per avere un riscontro sull’andamento della cura.
Nel frattempo, Vittorio mangia con grande appetito ed è ghiotto di pasta, rigorosamente in formato “farfalle”, condita con olio e parmigiano o formaggio. Dai 16 kg iniziali, è arrivato a pesarne 25, l’obiettivo è fargli raggiungere il suo peso forma che, secondo le stime del veterinario, dovrebbe essere di almeno 40 – 45 kg.  

L’immagine di un piccolo scheletro bianco, rannicchiato sotto la pioggia, arreso oramai alla morte, ha lasciato il posto a quella di un cane paffutello, che è stato finalmente messo nelle condizioni di godere delle “piccole cose” della vita: buon cibo, sano riposo e tanto calore dispensato da chi lo circonda.
Le piaghe che aveva sul corpo sono scomparse e inizia a intravedersi anche il pelo del suo mantello, non ancora del tutto ricresciuto. Sarà forse questo il motivo per cui Vittorio ha un atteggiamento ancora riservato e schivo. Predilige osservare a distanza ciò che accade attorno a lui, senza tuttavia mai mancare di mostrare il suo affetto a colui che individua come il suo salvatore, Vincenzo, vice delegato dell’OIPA Siracusa, che lo accudisce rispettando il suo riserbo.
Se Vittorio sta uscendo vincente dal percorso di cura intrapreso, come augurava il nome che gli è stato, attribuito, è anche grazie alle numerose donazioni di tutti coloro sono stati solidali con lui.
Grazie a tutti Voi Vittorio sta finalmente riprendendo le sembianze di un cane.


23/2/15
ARRESO NEL CORPO E NELL’ANIMO, VITTORIO È SALVO GRAZIE AI VOLONTARI OIPA. PER RICONQUISTARE LA SUA DIGNITÀ HA BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO

Come annuncia il suo stesso nome, Vittorio è il bene che vince sul male. Stremato dalla fame e gravemente debilitato, si stava lasciando andare, rassegnato alla morte. Rannicchiato tra la vegetazione, al buio e incurante della pioggia incessante, è stato avvistato per puro caso nella notte del 17 febbraio. Il suo corpo scheletrico, privo oramai di linfa vitale, ha attirato l’attenzione di una guardia giurata che passava nei pressi di una strada di campagna, a Siracusa.

Soccorso dai volontari OIPA, è stato battezzato Vittorio in segno di augurio. Questo giovane cane, di appena due anni, dovrà lottare a lungo e con tutte le sue energie per superare il grave stato di denutrizione e disidratazione in cui si trova. Il veterinario ha infatti stimato che per la sua età e la sua taglia, dovrebbe pesare 45 kg, contro i 16 kg attuali. Il veterinario ha infatti stimato che per la sua età e la sua taglia, dovrebbe pesare 45 kg, contro i 16 kg attuali; ma la prova più difficile sarà la battaglia contro la leishmania, ma la prova più difficile per lui sarà la battaglia contro la leishmania. Dalle analisi del sangue è risultata ad un titolo molto elevato, ma fortunatamente non ha compromesso altri organi vitali, aspetto che fa sperare in un positivo e graduale miglioramento.

Contro una scorretta informazione che spesso circola su questa patologia, è bene ricordare come la leishmania canina sia una patologia che si può tenere sotto controllo, con cui i cani possono convivere e che solo in casi molto rari può essere trasmessa all’uomo. Il serbatoio naturale del parassita è il cane e la trasmissione all’uomo si realizza esclusivamente attraverso punture di flebotomi infetti. Possono essere a rischio soprattutto persone immunodepresse (trapiantati d’organo, HIV positivi, tossicodipendenti). Il flebotomo esegue un solo pasto infettante per notte, quindi avere un cane leishmaniotico in casa non costituisce un reale pericolo per il proprietario, infatti se un flebotomo non infetto punge un cane leishmaniotico presente in casa, non potrà trasmettere il parassita all’uomo perché l’insetto eseguirà il successivo pasto di sangue dopo circa due settimane. Il rischio, già inesistente, scompare se si pensa ai rapporti tra cane randagio e uomo.

Così come previsto in questi casi, Vittorio seguirà quindi un percorso terapeutico di almeno tre mesi a base di Milteforan, un farmaco che ha lo scopo di abbassare i valori della leishmania consentendo la convivenza con questa patologia. Vista la durata e il costo elevato del trattamento sanitario, i volontari OIPA di Siracusa, già alle prese con numerose emergenze, chiedono un contributo a chiunque abbia il desiderio di sostenere questo giovane cane in un percorso da cui gli auguriamo di uscire vincitore.

COME AIUTARE VITTORIO

Per informazioni: siracusa@oipa.org; Vincenzo Scandaliato, vice delegato OIPA Siracusa – Cell.  348 7259864

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