11/2/15
Il Gip di Trento Carlo Ancona ha accolto in parte l’opposizione alla richiesta di archiviazione del caso Daniza depositato dalla Procura di Trento che l’OIPA e oltre 40 associazioni avevano presentato nel dicembre scorso, decidendo di procedere con l’ipotesi contravvenzionale per l’art. 727 bis (uccisione, distruzione, cattura, prelievo di esemplari di specie protetta) nei confronti del veterinario che non avrebbe gestito correttamente la crisi di ipossiemia mortale sopraggiunta dopo che Daniza è stata narcotizzata. Il veterinario è stato quindi iscritto nel registro degli indagati.
Il giudice ha inoltre ipotizzato che il provvedimento di cattura fosse errato in quanto l’Ispra ha chiaramente spiegato la presunta aggressione ai danni del fungaiolo come una difesa dei cuccioli, oltre al fatto che la ricostruzione dei fatti di quest’ultimo è “improbabile”.
Non possiamo che essere soddisfatti per il primo segnale che testimonia la volontà di andare a fondo su una vicenda che ha sempre avuto contorni poco chiari. Fin dalla notizia della presunta aggressione al fungaiolo l’OIPA Trento si è mobilitata insieme ad altre associazione locali per contrastare il piano di cattura e, dopo la morte, depositando una denuncia alla Procura della Repubblica di Trento per individuare i colpevoli della morte e perseguirli penalmente per il reato di uccisione di animale. Continueremo a monitorare da vicino l’iter giudiziario per mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché sia fatta giustizia.
LA VICENDA DI DANIZA
• L’OIPA si oppone alla richiesta di archiviazione della denuncia per uccisione di animale. Gli ultimi monitoraggi dei cuccioli riportano la probabile entrata in tana per il letargo
• Aggiornamento cuccioli Daniza: stanno bene e si alimentano autonomamente
• Uccisione orsa Daniza:
depositata denuncia contro l’Italia alla commissione europea
• Dal Trentino a Roma la richiesta è sempre la stessa “Giustizia per Daniza e i suoi cuccioli!”
• Uccisione daniza, l’OIPA “drammatico epilogo di una vicenda con contorni poco chiari sin dall’inizio. Calpestati il diritto alla vita, la volonta’ degli italiani e le normative europee”
• Caso Daniza: l’OIPA presenta ricorso al TAR
• Trento. la provincia vuole catturare e uccidere daniza. l’OIPA risponde per vie legali.
• Orsa daniza: l’OIPA chiede lo stop alla cattura
Scarica e firma la petizione
(Inviala alla sede OIPA
via Passerini 18 - 20162 Milano
Tel. 02 6427882 – Fax 02 99980650)
29/12/14
L’OIPA SI OPPONE ALLA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE DELLA DENUNCIA PER UCCISIONE DI ANIMALE. GLI ULTIMI MONITORAGGI DEI CUCCIOLI RIPORTANO LA PROBABILE ENTRATA IN TANA PER IL LETARGO.
L’OIPA ha inviato un’opposizione alla richiesta di archiviazione della denuncia depositata contro la provincia di Trento a seguito della morte di Daniza per il reato di uccisione di animale. Nei giorni scorsi è infatti arrivata la notizia della richiesta di archiviazione formulata da Giuseppe Amato, Procuratore presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Trento, motivata dal fatto che la sedazione non aveva lo scopo di uccidere l’animale, ma solo di catturarlo al fine di detenerla in una zona cintata.
L’OIPA ha quindi contestato il dolo eventuale in quanto, come asserito da medici veterinari e come dimostrato da episodi precedenti, l’anestesia è sempre rischiosa negli animali selvatici, oltre alla mancanza di giustificazione per un tale intervento visto che non vi erano prove della pericolosità di Daniza. Inoltre non è stata mai effettuata una perizia di parte sulla carcassa dell’orso, nonostante fosse stata esplicitamente richiesta.
In attesa del proseguimento dell’iter legale, che include anche il ricorso al Tar contro la delibera di cattura emanata dalla Provincia di Trento e una denuncia contro l’Italia alla Commissione Europea, prosegue il lavoro delle sezioni OIPA di Trento e Bolzano che, oltre ad aver partecipato all’incontro con i massimi esperti mondiali di plantigradi tenutosi il 5 dicembre a Bolzano, hanno incontrato sia i responsabili della Provincia per la gestione della fauna selvatica nell’ambito del progetto Life Arctos sia il Presidente del Consiglio Provinciale al fine di avviare una collaborazione che permetta di avere un esperto come rappresentante all’interno del comitato gestionale ed essere quindi coinvolti in qualsiasi decisione verrà presa in merito agli orsi trentini.
Aggiornamento cuccioli: l’ultimo avvistamento dei cuccioli (ora hanno un anno di età) di Daniza, che risale a circa un mese fa, riporta la loro presenza presso una tana già frequentata in precedenza con la madre. Non essendo più stati avvistati l’opzione più probabile è che si siano ritirati nella tana per il letargo. Dal momento che l’esemplare munito di radio collare l’ha perso, non è possibile averne certezza.
29/10/14
AGGIORNAMENTO CUCCIOLI DANIZA: STANNO BENE
E SI ALIMENTANO AUTONOMAMENTE
La sezione OIPA di Trento è in costante contatto con il Corpo Forestale dello Stato e ci informa che dall’ultimo aggiornamento del 28 ottobre da parte del dott. Claudio Grof, Responsabile grandi carnivori, i cuccioli di Daniza sono al momento separati ma sono in salute e si procacciano il cibo autonomamente. Al momento non c’è neve nella zona in cui si trovano, questo facilita la ricerca di cibo. Non è ancora possibile sapere se andranno in letargo, quindi il monitoraggio prosegue, seppur con estrema discrezione per non disturbarli.
Fonte foto: sito Provincia di Trento
In attesa dei risultati dell’autopsia sul corpo di Daniza, venerdì 31 ottobre si terrà a Trento un tavolo tecnico, a cui parteciperanno anche la delegata OIPA Trento, Ornella Dorigatti, e il delegato OIPA Bolzano, Claudio Calissoni, con esperti di plantigradi sull’evoluzione del progetto Life Ursus e per valutare tutti i passi necessari per la salvaguardia dei cuccioli.
29/9/14
UCCISIONE ORSA DANIZA: DEPOSITATA DENUNCIA CONTRO L’ITALIA ALLA COMMISSIONE EUROPEA
Domani, martedì 30 settembre, l’OIPA, in collaborazione con I-Care Italia, Green Italia, Associazione Animalisti, Leal e Federazione dei Verdi, depositerà a Bruxelles un atto di denuncia alla Commissione Europea nei confronti della Repubblica Italiana (Ministero dell’Ambiente, Provincia Autonoma di Trento e ogni altro eventuale organismo e/o ente pubblico la cui responsabilità dovesse sussistere) per l’uccisione dell’orsa Daniza. La condotta delle istituzioni appare infatti in evidente violazione della Direttiva 92/43/CEE in relazione alla protezione rigorosa dell’orso bruno e alla conservazione degli habitat naturali nonché della Direttiva 2000/60/CE per quanto riguarda la tutela dei corpi idrici superficiali.
Tale iniziativa, ideata e preparata da Edoardo Gandini, OIPA European Policy Officer, giurista internazionale e membro dell’European Enforcement Network of Animal Welfare Lawyersand Commissioners, con la consulenza di esperti dell’OIPA e di I-care, fornisce un quadro preciso di quanto accaduto, analizzando puntualmente sia la situazione a livello locale sia a livello europeo ed evidenziando come la Provincia di Trento, avallata dal Ministero dell’Ambiente, abbia messo in atto una serie di provvedimenti illegittimi identificando nell’orsa Daniza un comodo capro espiatorio.
“La vicenda dell’orsa Daniza è emblematica di un sistema che si è creato a livello locale e avallato o ignorato a livello ministeriale. Al di là della singola questione di Daniza e dei suoi cuccioli, gravissima in quanto lei -come tutti gli animali- era un essere senziente e che avrebbe dovuto essere protetta rigorosamente secondo le normative europea ed italiana, resta il fatto che per anni le autorità locali, i loro partner e tutto il Trentino hanno beneficiato di ingenti fondi europei e ora che li hanno ricevuti non vogliono rispettare i patti – evidenzia Edoardo Gandini - Questo è sintomatico di un sistema sempre allergico alle regole e per di più impermeabile alle normative di progresso. Il disegno è davanti agli occhi di tutti: specie animali e vegetali eliminati ed ecosistemi di elevatissimo pregio naturalistico stuprati, tutto questo per meschini interessi particolari. Con questa iniziativa mi auguro che la Commissione Europea e la Corte di Giustizia vorranno prendere le giuste misure e sanzionino l’Italia; se sarà così toccherà al Governo scegliere se applicare una legge dello Stato e rifarsi sui singoli soggetti che hanno violato le normative europee oppure lasciare che siano i cittadini a pagare le pesanti sanzioni economiche”.
“L’OIPA ha seguito la vicenda fin dai primi giorni, lavorando alacremente per la presentazione di un ricorso al Tar che evidenziasse l’illegittimità dei provvedimenti presi, ecco perché abbiamo fortemente voluto partecipare e firmare quest’atto di denuncia: se le istituzioni italiane hanno agito ignorando coscientemente la volontà dei cittadini e le norme comunitarie già recepite e vigenti, è giusto che siano sottoposte al giudizio della Commissione europea” sottolinea Massimo Pradella, Presidente OIPA.
18/9/14
AGGIORNAMENTO
Questa mattina eravamo presenti, insieme a tante altre associazioni, alla manifestazione davanti al Ministero dell'Ambiente a Roma per avere delle risposte.
Non ci arrendiamo, questa vergognosa vicenda non cadrà nel dimenticatoio come un incidente di percorso. Vanno adottate misure per la tutela dei cuccioli e vanno adottate subito
L’OIPA ha depositato una denuncia chiedendo alla Procura della Repubblica di Trento di individuare i colpevoli e perseguirli penalmente per i reati di maltrattamento (art. 544 ter CP) e uccisione di animali (art. 544 bis CP) nei confronti dei piccoli e di Daniza, oltre che di procedere ad un immediato sequestro del corpo di Daniza al fine di accertare esattamente le cause della morte.
11/9/14
UCCISIONE DANIZA, L’OIPA “DRAMMATICO EPILOGO DI UNA VICENDA CON CONTORNI POCO CHIARI SIN DALL’INIZIO. CALPESTATI IL DIRITTO ALLA VITA, LA VOLONTA’ DEGLI ITALIANI E LE NORMATIVE EUROPEE”
Alla fine hanno vinto l’arroganza e l’antropocentrismo: Daniza è stata uccisa, stroncata dal sedativo che le è stato sparato per catturarla. Siamo sgomenti di fronte a un epilogo che abbiamo sperato fino all’ultimo di poter evitare, lottando in ogni modo e difendendo il suo diritto a vivere libera con manifestazioni e battaglie legali.
L’OIPA era infatti in procinto di presentare un argomentato ricorso al Tar contro l’immotivata ordinanza di cattura e successiva detenzione dell’orsa in un’area recintata emessa dalla Provincia di Trento. In un secondo momento era tra l’altro stata aggiunta una postilla all’ordinanza per sottolineare che, qualora Daniza avesse reagito alla cattura in modo tale da pregiudicare la sicurezza degli operatori, sarebbe stata consentita l’uccisione.
“Una vera e propria condanna a morte per un animale che è stato inserito nel Parco Adamello Brenta proprio dall’uomo, grazie al Progetto europeo Life Ursus partito nel 2000 e poi proseguito con Life Arctos – sottolinea Massimo Comparotto, Presidente dell’OIPA Italia Onlus – Riteniamo che tutta la vicenda, a partire dalla presunta aggressione di Daniza ai danni del cercatore di funghi, sia poco chiara e che Daniza sia stata un capro espiatorio. Resta infatti da chiarire come mai uno Stato che ha avallato un progetto per il ripopolamento degli orsi sia continuamente coinvolto nell’uccisione degli stessi per episodici problemi di incolumità pubblica. La vicenda di Daniza ha, tra l’altro, curiosamente coinciso con il momento in cui l’Italia avrebbe dovuto versare il contributo economico per il finanziamento di Life Arctos”.
L’OIPA presenterà alla Provincia di Trento una richiesta di accesso agli atti per capire quale sia responsabilità penali di chi l’ha materialmente uccisa e sporgere denuncia per uccisione. E’ inoltre in corso di valutazione una denuncia presso la Commissione Europea per l’evidente violazione delle normative comunitarie.
5/9/14
AGGIORNAMENTO
CASO DANIZA: L’OIPA PRESENTA RICORSO AL TAR
Daniza e i suoi cuccioli sono braccati, i loro movimenti sono monitorati e, con l’apertura della stagione della caccia il pericolo per la loro incolumità cresce esponenzialmente. Il timore è che si aspetti il momento in cui l’attenzione sarà calata sulla vicenda per procedere alla cattura, alla separazione dai cuccioli e alla reclusione dell’orsa. A patto che la cattura avvenga senza pericoli per l’incolumità delle persone, in caso contrario la Provincia di Trento ha autorizzato l’uccisione, nonostante il Ministero dell’Ambiente non abbia avallato tale decisione. Ecco perché l’OIPA ha presentato un argomentato ricorso al TAR per bloccare un’ordinanza assolutamente immotivata.
Sono già stati evidenziati tutti i retroscena di questa fumosa vicenda, ma vogliamo sottolineare ancora una volta quanto sia vergognoso montare ad arte un caso utilizzando come capro espiatorio un animale che è stato inserito in quella zona dall’uomo e non ha fatto altro se non comportarsi secondo le caratteristiche etologiche della sua specie.
Vuoi aiutare Daniza? Partecipa anche tu all’iniziativa che verrà organizzata dall’OIPA e da altre associazioni sabato 13 settembre: una grande scritta umana nel centro di Trento per chiedere il diritto di Daniza a vivere libera. Puoi sostenere la nostra battaglia di civiltà anche effettuando una donazione a sostegno delle spese legali.
3/9/14
TRENTO. LA PROVINCIA VUOLE CATTURARE E UCCIDERE DANIZA. L’OIPA RISPONDE PER VIE LEGALI.
Un ferragosto a caccia di funghi invadendo un territorio altrui non è una buona idea. Doveva calcolarlo Daniele Maturi, l’uomo che lo scorso 15 agosto ha deciso di andare a raccoglier funghi nei boschi di Pinzolo (TN), la casa in cui Daniza, una mamma orsa di 18 anni, vive coi i suoi cuccioli dal 2000, regolarmente introdotta nell’ambito del programma Life Ursus.
Tutto in regola per la presenza di Daniza… un po’ meno per il signor Maturi che, in modo un po’ azzardato e rocambolesco, pur sapendo della presenza di orsi in zona, non ha voluto rinunciare al suo ferragosto al sapor di funghi.
Una mamma che si rispetti, quando vede entrare estranei in casa propria, difende i propri piccoli. Così ha fatto Daniza, mamma modello che, vedendo aggirarsi nella sua zona l’incauto e forse troppo ingenuo signor Maturi, gli ha intimato a modo suo di allontanarsi: Daniele Maturi afferma di essere stato aggredito dall’orsa e di essersi recato all’ospedale di Tione per farsi medicare. Considerando che si è trattato di un’orsa, per di più con un sano istinto materno, il signor Maturi è stato anche fortunato visto che se l’è scampata con qualche ferita e nulla di più.
Ma a quanto pare questa, stranamente, non è la visione di Michele Dallapiccola, Assessore all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca, nonché veterinario, che afferma, non si sa per quale motivo, che una madre che in casa sua difende i propri piccoli da un estraneo sia ‘anomala’, quindi da catturare e, in caso di resistenza, anche abbattere. Perché stranamente ci si aspetta che una mamma orsa, una volta catturata, sia felice di consegnarsi ai suoi cacciatori (sic!).
L’evidente assurdità di questo episodio assume connotazioni di una ‘cronaca di una morte annunciata’, considerando che, a quanto pare, gli orsi bruni non erano già ben tollerati da un po’ in zona: si legge infatti nel Verbale di deliberazione della Giunta Provinciale, con oggetto “Modifica del "Piano d'Azione interregionale per la Conservazione dell'Orso Bruno nelle Alpi Centro-Orientali" (PACOBACE)”, che il 18 luglio 2014 (dunque un mese prima dell’incontro fra Daniza e il signor Maturi) la Giunta Provinciale deliberava di modificare in tempi brevi il suddetto piano proprio per “contenere il numero di danni, aumentato proporzionalmente al crescere della popolazione di orsi”, andando a sottolineare la nuova categoria di ‘orso dannoso’, ‘dannoso’ in base proprio a questa presunta sovrappopolazione percepita da chi crede che il nostro Pianeta sia solo degli uomini, che dovrebbero scegliere chi può camminarvi e chi no, imprigionando o ammazzando chi, non appartenendo alla specie umana, dovrebbe non avere diritto a vivere in santa pace.
La sezione OIPA di Trento non poteva tacere di fronte a tanta grettezza nel proprio territorio, e per questo motivo ha partecipato ad un sit-in silenzioso e no stop che si è tenuto giorno e notte da martedì 19 a sabato 23 agosto in Piazza Dante a Trento, a cui sono state presenti anche altre associazioni animaliste. Tre fiaccole rappresentavano la dolce mamma Daniza con i suoi amati cuccioli, per amore dei quali l’essere umano crudele la sta perseguitando. Durante il sit-in, a tutti è stata data la possibilità di lasciare in un’urna dei messaggi da recapitare al Presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi.
Inoltre, giovedì 4 settembre, dalle 17 alle 20, i volontari della sezione OIPA di Trento saranno presenti in Piazza Pasi con un banchetto informativo circa la presenza di leggi per il rispetto della flora e della fauna selvatica, in modo da insegnare come approcciarsi alla vita dei boschi senza comportarsi da invasori.
Ancora, i volontari OIPA Trento stanno preparando la partecipazione ad un’altra manifestazione per Daniza e i suoi cuccioli, considerando anche che tra pochi giorni l’orsa sarà ancora più in pericolo, vista l’imminente apertura della stagione di caccia. Caccia le cui vittime, anche casuali e umane, non sono difese da nessun assessore, da nessun piano, da nessun cambiamento politico consistente ed efficace.
Ma non si conclude qui: l’OIPA Trento sta soprattutto mettendo in atto delle misure legali per contrastare quest’ordinanza provinciale di cattura che, tra parentesi, non è stata nemmeno approvata dal Ministero dell’Ambiente.
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1/9/14
ORSA DANIZA: L’OIPA CHIEDE LO STOP ALLA CATTURA
A ferragosto, nei boschi della Val Rendeva in Trentino Alto Adige, un cercatore di funghi si è avvicinato ad una mamma orsa con i suoi cuccioli e ha riferito di essere stato assalito dall'animale.
La Provincia Autonoma di Trento ha condannato l’orsa alla cattura e alla reclusione all’interno del centro forestale Casteller. Per protestare contro questa insensata e crudele decisione, le associazioni OIPA, Lac e Lav si sono unite in un sit-in di una settimana, giorno e notte, 24 ore su 24 davanti al Palazzo della Regione. La preoccupazione è anche per i due cuccioli di Daniza, ancora troppo piccoli per poter badare a se stessi.
Negli prossimi giorni è previsto un incontro tra le associazioni OIPA, Lac e Lav e l’assessore all’Ambiente, Turismo e Agricoltura Dallapiccola per chiedere il ritiro immediato dell’ordinanza e fermare quindi la cattura dell’orsa.
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