8/7/14
L’utilizzo dei richiami vivi è l’aspetto della caccia più squallido e vile. Con questa pratica, infatti, persino una pratica ignobile come quella della caccia riesce a superarsi. I richiami vivi sono uccelli che vengono utilizzati dai cacciatori per attirare altri uccelli, che verranno quindi uccisi dai cacciatori stessi. Oltre al danno dell’assassinio, vi sono anche la beffa del raggiro e la schiavitù di questi uccelli usati come esche e tenuti in condizioni terribili.
Tordo in gabbia con escrementi sul contenitore del cibo
Lo scorso 2 luglio a Vallefoglia (PU) le Guardie Eco Zoofile OIPA di Pesaro Urbino hanno sequestrato due tordi e un merlo detenuti illegalmente da un cacciatore che aveva tagliato loro le ali e la coda, per utilizzarli poi nella stagione venatoria come richiami vivi. I poveri volatili erano inoltre stipati in piccole gabbie sporche e buie, fra i loro stessi escrementi.
Il cacciatore in questione è stato denunciato per maltrattamenti, mentre gli uccelli sono stati trasferiti in un centro di recupero per la fauna selvatica.
L’utilizzo dei richiami vivi per la caccia è una pratica che vìola la Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
Merlo con ala mutilitata
Gli uccelli vengono tenuti per tutta la vita in condizioni terribili dentro piccole gabbie dove i contenitori di acqua e cibo sono interni e perciò questi animali possono defecare sull’acqua e sul cibo con problemi igienici rilevantissimi. Inoltre, tale prolungata stabulazione provoca agli animali la perdita del loro piumaggio, l’atrofizzarsi delle ali e vari tipi di lesioni. Soprattutto, vengono privati per sempre della possibilità di volare, liberi.
Per maggiori informazioni sull’attività delle Guardie Eco Zoofile di Pesaro Urbino, contattate la delegata Simona Congiu al tel 339/4849243, pesarourbino@oipa.org, o la vice delegata Deborah Olmi al tel 320/5631293, vice-pesarourbino@oipa.org. |