10/4/14
“La informo che la Provincia di Verona, come tutte le altre province dell'area padana, attua da anni il piano di controllo della nutria in quanto specie alloctona e di elevato impatto, sulla base del parere positivo dell'ISPRA. Il trappolaggio e l’abbattimento con sparo, sono gli strumenti individuati per il loro contenimento”. E’ la risposta fornita dal responsabile del Servizio tutela faunistico ambientale della provincia di Verona a un’e-mail inviata da un cittadino che, invitato dalla sezione OIPA di Verona, ha espresso il proprio dissenso sui metodi adottati per contenere le nutrie.
In riferimento ai danni prodotti da questa specie animale, così prosegue il parere della Provincia di Verona: “Predazione sulle colture agricole e sulla vegetazione spontanea, disturbo e distruzione delle covate delle specie ornitiche legate all'ambiente acquatico e ripariale, danni al sistema idraulico a causa della costruzione di tane lungo gli argini fluviali. Presente, anche se limitato, il problema sanitario, in quanto la nutria è comunque specie che può diffondere la leptospirosi”.
Le nutrie sono diventate il capro espiatorio a cui attribuire tutte le colpe e tutti i danni causati dall’uomo. In occasione della recente alluvione a Bomporto e Bastiglia, in provincia di Modena, un noto politico ha attribuito la causa della rottura degli argini alle nutrie, le stesse che avrebbero causato l’alluvione di Vicenza del 2010.
Il capo del genio civile ing. Mauro Roncada, assieme all'assessore alla caccia Marcello Spigolon, in un’intervista al giornale di Vicenza aveva espressamente dichiarato che “la rottura dell'Alpone che a San Bonifacio ha causato l'allagamento di Monteforte D'alpone e dell'autostrada, tagliando a metà l'economia del nord è dovuta alle nutrie che hanno distrutto gli argini”.
Affermazioni a dir poco ridicole, se non fosse per le tragedie umane a cui sono collegate.
Anche ipotizzando che l’impatto ambientale delle nutrie sia talmente devastante come descritto da tutti i provvedimenti delle province dell’area padana e dall’ISPRA, non è più ammissibile che questa specie animale venga contenuta con esecuzioni sommarie.
Solo nei casi più fortunati la nutria viene finita con uno sparo di fucile, ma il più delle volte rimane intrappolata per ore e ore nelle gabbie trappola, uccisa poi a sprangate o soffocata direttamente nell’acqua.
V’invitiamo a unirvi all’appello di protesta dell’OIPA indirizzato alla Provincia, al Comune e all’ASL di Verona per dire BASTA alla persecuzione delle nutrie, per dire BASTA a una forma d’oscurantismo medievale il cui scopo è garantirsi i voti dei cacciatori, direttamente coinvolti insieme alla Polizia Provinciale nei piani di abbattimento.
Vi consigliamo inoltre la visione di un documentario inchiesta, realizzato da Ilaria Marchini di Silos Production, in cui viene trattato in modo approfondito il caso della nutria, la sua diffusione al di fuori del territorio d’origine, le conseguenze della sua presenza in Italia e le possibili soluzioni ecologiche. Nel documentario si intrecciano opinioni di esperti, leggende metropolitane e storie di nutrie domestiche presenti in Italia, http://theinvasioncoypumentary.wordpress.com/
INVIA LA LETTERA DI PROTESTA!
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